Backup dei dati, perché farlo?

L’importanza dei dati, ormai gestiti pressoché unicamente in forma digitale, è testimoniata anche dalle molteplici giornate a loro dedicate per sensibilizzare aziende e consumatori a un’adeguata protezione contro il loro utilizzo fraudolento e la loro perdita. A pochi giorni dal Data protection day (Giornata europea della protezione dei dati personali 2023) e in vista del Backup day previsto per il 31 marzo, è quindi utile un esame sullo stato di protezione dei propri dati personali, gestiti ormai prevalentemente su smartphone e personal computer.

Avendo sostituito per la stragrande maggioranza degli utenti fotocamera digitale, agenda e dispositivi di archiviazione mobile, lo smartphone è sicuramente il dispositivo più utilizzato per la generazione e gestione di moltissimi dati personali. Entrambe le piattaforme operative, Android di Google e iOS di Apple, integrano efficaci sistemi di backup e protezione dei dati personali, a patto però siano correttamente configurati e impostati.

Dati al sicuro su iPhone

Apple, che ha sempre posto la privacy e la sicurezza dei dati personali dei propri utenti, offre con iCloud un eccellente sistema di protezione, che richiede però nella stragrande maggioranza dei casi l’estensione dello spazio personale su iCloud, che nella versione gratuita è limitato a 5 Gb, ormai non sufficienti per le foto ad alta definizione catturate dalle sofisticate camere di iPhone oltre che per tutti i dati raccolti dalle altre app installate. L’upgrade a 50 GB, spazio più adeguato, costa però solo 0,99 euro al mese (che salgono a 2,99 euro per ben 200 GB) e offre, oltre al maggiore spazio su cloud, anche servizi molto utili in tema di sicurezza e privacy come il Relay privato, che maschera il proprio indirizzi IP, ovvero l’informazione che permette di identificare in modo univoco il dispositivo online e la sua collocazione geografica, e persino l’indirizzo di posta elettronico visibile a siti e vari servizi. Impostazioni semplicissimi da impostare, all’interno del menu iCloud raggiungibile dall’icona Impostazioni di iPhone e iPad. Decisamente molto utile e consigliabile è anche l’attivazione dell’autenticazione a due fattori per l’accesso all’account, che impedisce a estranei e malintenzionati di accedere a tutti i dati personali legati all’account stesso (rubrica degli indirizzi, calendario degli appuntamenti, foto e video, mail sul sistema, note e tutti i documenti salvati su cloud, costantemente sottoposti a backup remoto) in caso riescano a entrare in possesso o indovinino la password personale. Con l’autenticazione a due fattori, infatti, immessa la password viene inviato un codice usa e getta a un altro dispositivo in possesso dell’utente, indispensabile per accedere all’account e quindi ai dati.

Dati al sicuro su Android

Meccanismi di accesso e protezione simili sono offerti anche da Google, che offre uno spazio gratuito di 15 GB per ogni account da dividere tra la casella di posta elettronica Gmail, le foto dello smartphone Android e i file e documenti contenuti nel Drive virtuale su cloud, anche in questo caso sottoposti a costante backup. Con il servizio GoogleOne, lo spazio può essere ampliato a 100 Gb al costo di 1,99 euro al mese (o a 200 Gb per 2,99 euro), con il vantaggio di poterlo condividere con gli altri membri della famiglia, mentre nei piani da 2 e 5 TB di spazio virtuale viene offerta anche un vpn, ovvero un servizio che cifra tutti i dati trasmessi su internet, navigazione compresa, alzando così la protezione contro minacce come il phishing, ovvero i tentativi di carpire informazioni preziose attraverso mail fraudolente. Decisamente consigliabile attivare l’autenticazione a due fattori anche per l’account Google, che sfrutta uno dei servizi Google installati su qualsiasi altro dispositivo dell’utente, come YouTube, per consentire l’accesso all’account stesso e ai relativi dati.

Dati al sicuro sul computer

Se foto e dati personali costituiscono la maggior parte dei preziosi dati personali su smartphone, la maggior parte di documenti e altri file viene conservata e gestita sul computer, e sin troppo spesso sul solo disco fisso del dispositivo. Un’abitudine che, in caso di guasto all’unità o malfunzionamento grave del sistema operativo, anche a causa di un virus o peggio di un ramsomware (ovvero un codice malevolo che cripta tutti i dati rendendoli inutilizzabili e illeggibili), può comportare perdite gravissime. Sia Windows che MacOs offrono validi servizi integrati (Time Machine per Apple e Backup di Windows per Microsoft) per effettuare il backup su dischi esterni, che è altamente consigliabile effettuare a intervalli regolari, almeno settimanali per limitare i possibili danni, ma l’opzione cloud aumenta ulteriormente sicurezza e praticità. Microsoft 365, il nuovo brand che ha sostituito Office 365, offre infatti uno spazio su cloud di ben 1 TB (pari a 1.024 GB) abbinato alla licenza di Office e a servizi di sicurezza aggiuntivi a un costo di 69 euro l’anno oppure a 99 euro per il piano Family, che permette di avere 1 Tb di spazio ciascuno per 6 account, uno per ogni membro della famiglia. Grazie all’integrazione con OneDrive, l’eccellente sistema di storage cloud di Microsoft disponibile per pc Windows, Mac, smartphone Android e iPhone, tutti i documenti sono costantemente sottoposti a backup e persino a versioning, ovvero con la possibilità di recuperare una versione precedente dello stesso documento modificata per errore.

Aldo Russo

Pubblicato da Aldo Russo

Esperto/Consulente informatico