Backup dei dati

Per quanto possiamo trattar bene il nostro computer, fare la giusta manutenzione e tenerlo al riparo dai virus, può sempre capitare che si rompa. E, di conseguenza, tutti noi potremmo perdere un giorno i dati a cui teniamo maggiormente, o che ci servono per lavoro. Fare il backup dei dati, per questo, è una procedura che tutti dovremmo mettere in conto ma che, in realtà, solo in pochi fanno veramente.

I modi per fare il backup sono diversi, come diversi sono i costi che dobbiamo affrontare per mettere al sicuro i nostri dati. Si può effettuare il backup dei propri dati sul cloud, ma è necessario acquistare dello spazio extra una volta occupato tutto quello gratuito. In alternativa si può optare per il backup su un dispositivo fisico, come un hard disk esterno, ma anche in questo caso c’è una spesa da sostenere. Fare il backup dei dati mette al sicuro i dati, è logico. Ma solo se il backup è a sua volta al sicuro: se facciamo il backup su un hard disk esterno che poi andiamo a conservare nella stessa stanza dove teniamo il computer, se scoppia un incendio in quella stanza possiamo dire addio sia al computer che al backup.

Conserva tre copie dei tuoi dati, la prima delle quali può anche essere direttamente sul tuo computer (un secondo hard disk, ad esempio).

Usa due formati diversi:

  1. un backup locale
  2. uno in cloud è la scelta migliore.

Conserva un backup in un posto diverso da dove tieni il computer: anche in questo caso potrebbe essere in cloud, ma anche una copia fisica conservata in un’altra casa o persino in una cassetta di sicurezza in banca. Questa è la regola base per avere la massima sicurezza per i tuoi dati. Una regola che, in buona sostanza, corrisponde ad un termine molto amato dagli esperti di backup: ridondanza.

Fare il backup su un normale disco rigido o SSD

Usare un secondo hard disk o SSD è il metodo più semplice per fare un backup. Se il disco lo abbiamo già a casa e non lo usiamo è anche un metodo a costo praticamente zero. Tuttavia, ricordiamoci sempre che i dischi rigidi si rompono facilmente (gli SSD già meno) e che stiamo conservando i dati importanti a pochi centimetri dal computer: quindi, sarebbe meglio abbinare al backup su un secondo disco anche un backup di altro tipo.

Fare il backup in cloud: Dropbox, iCloud, Google Drive, OneDrive

Se i dati da proteggere sono pochi, allora le versioni gratuite di Dropbox, iCloud, Google Drive o OneDrive possono anche essere sufficienti. Google Drive, ad esempio, offre 15 GB di spazio gratis che potrebbero anche essere sufficienti per archiviare i dati di una piccola azienda se si tratta soprattutto di documenti di testo o presentazione.

Fare il backup in cloud, con le versioni a pagamento

Diverso è il caso di foto e video, che occupano molto più spazio e che richiedono le versioni a pagamento di questi servizi. Dropbox, ad esempio, con 9,99 euro al mese offre 2 TB di spazio. Apple iCloud e Google Drive hanno lo stesso costo. Microsoft OneDrive, invece, offre 1 TB di spazio per 69 euro l’anno o 6 TB di spazio per 99 euro l’anno, ma in entrambe le offerte è incluso Office 365.

Non sono spese eccessive: una delle tre copie del tuo backup potrebbe essere ospitata su uno di questi servizi. Anche perché questi sistemi hanno alcune opzioni base di sincronizzazione con i tuoi file dell’hard disk locale, quindi il backup si fa (quasi) da solo.

Fare il backup con un Network-attached Storage

Un NAS è un Network-attached Storage, cioè un sistema di archiviazione collegato ad una rete. È un piccolo server che possiamo tenere in casa e usare per archiviare dati che saranno accessibili da tutti i computer collegati alla stessa rete. Quindi è anche possibile fare il backup di tutti questi computer, se lo vogliamo.

Ci sono mille modi diversi, con mille costi diversi, per fare un Network-attached Storage: ci sono prodotti già pronti, che si comprano e si connettono direttamente al router, oppure possiamo trasformare un vecchio PC che non usiamo più in un Network-attached Storage.

In entrambi i casi avremo un backup fisico, posizionato in casa nostra: quindi, sarebbe meglio abbinare al Network-attached Storage anche un backup cloud.

Aldo Russo

Pubblicato da Aldo Russo

Esperto/Consulente informatico