Come archiviare immagini, video e documenti personali?

In un’epoca basata sui dati, come quella in cui viviamo oggi, conservare i nostri file vuol dire più o meno conservare la nostra storia. Sia quella personale ed affettiva che quella professionale. Tutti noi ogni giorno produciamo centinaia di megabyte di dati, tra foto e video che realizziamo con gli smartphone, i file che scambiamo con gli amici e quelli che su cui lavoriamo in ufficio. Eppure, stranamente, quasi nessuno di noi si chiede come salvare i dati. L’archiviazione è una cosa a cui in ben pochi pensano e che ancor meno fanno regolarmente. Così, magari, abbiamo scattato migliaia di foto ai nostri figli o al nostro cane, ma quando le cerchiamo non le troviamo mai. A volte, non le troviamo proprio più. Per cui qual è il metodo più efficace, economico e duraturo per archiviare i nostri dati?

Archiviazione, non backup

Il primo concetto da chiarire quando parliamo di come archiviare i nostri dati per sempre è la distinzione tra l’archiviazione vera e propria e il backup. Un backup solitamente contiene i dati ai quali accediamo spesso, che modifichiamo regolarmente, i file ai quali stiamo lavorando e così via. Avere un backup e aggiornarlo regolarmente è fondamentale per non subire le conseguenze di una perdita di dati, ma è diverso dal fare un archivio dei nostri file. L’archiviazione, infatti, ha a che fare con i file ai quali raramente accediamo (ad esempio gli album fotografici) e che non abbiamo bisogno di modificare spesso (ad esempio le fatture di un’azienda). Ma sono dati, in ogni caso, che non vogliamo perdere.

Come scegliere l’archivio migliore

Nella scelta del miglior metodo, e del miglior supporto, d’archiviazione per i nostri dati entrano in gioco diversi fattori:

  • la durata del supporto,
  • la facilità e la comodità dell’archiviazione,
  • i costi per GB.

Nessun supporto è realmente eterno, ma per l’archiviazione dovremmo concentrarci di sicuro su quelli più duraturi. Se abbiamo diversi TB di dati da archiviare, poi, il prezzo al GB è fondamentale o l’archiviazione ci costerà molto. Infine, i supporti di archiviazione vanno riposti comodamente da qualche parte, quindi peso e dimensioni contano.

Archiviazione su hard disk esterno

L’archiviazione dei dati su hard disk esterno è un classico, nonché una delle soluzioni più diffuse e apprezzate. Di solito si usano gli hard disk da 3,5 pollici, che costano di meno e sono più veloci rispetto a quelli più piccoli per i laptop. Il problema di questo supporto sta nei limiti tipici dell’hard disk magnetico: è fragile, poiché è pieno di parti in movimento che potrebbero rompersi. Un hard disk esterno che cade da una scrivania molto probabilmente si danneggerà. Per fortuna, invece, la durata di questo supporto può arrivare anche a più di 15 anni perché, usandolo poco, le componenti dureranno molto. Il prezzo al TB per un hard disk esterno si aggira sui 20-30 euro.

Chiavette USB e dischi SSD

Chiavette USB e dischi SSD sono più o meno la stessa cosa: chip di memoria non volatile che possono ospitare i nostri dati. A differenza degli HD magnetici sono molto più piccoli e leggeri e non hanno alcuna parte in movimento che si potrebbe rompere. Gli SSD sono sul mercato da qualche anno, quindi non si può ancora dire con buona approssimazione quanto durano i dati. Ma se le chiavette USB hanno dimostrato di proteggere i dati per oltre 10 anni è plausibile che gli SSD lo facciano anche per più tempo. Il problema è il prezzo: si parte dai 50 euro per 1 TB dei modelli ormai più vecchi e lenti (ma per un archivio potrebbero anche andare bene) agli oltre 300 euro dei modelli di ultima generazione.

Dischi Blu-Ray

Evoluzione dei dischi DVD e degli ormai preistorici CD-ROM, i dischi Blu-Ray offrono 25 GB di spazio ognuno. In un pacco, venduto a prezzi dai 20 ai 40 euro (in base alla qualità e alla velocità di masterizzazione supportata) ce ne sono 50. Il prezzo al TB va quindi più o meno dai 15 ai 30 euro. A questo prezzo va aggiunto quello, una tantum, del masterizzatore: 50-100 euro. In teoria possono durare 200 anni. Il problema più grande di questa soluzione è la scomodità della masterizzazione, mentre lo stoccaggio è molto comodo grazie alle dimensioni contenute e al peso irrisorio. Attenti, però, a non graffiarli o rischiamo di perdere i dati.

Archiviazione e manutenzione

Il classico “Conservare in luogo fresco e asciutto” vale anche per tutti questi sistemi di archiviazione dei nostri dati. Le condizioni climatiche estreme non fanno bene né agli hard disk meccanici, né agli SSD né ai dischi Blu-Ray. Detto questo, un po’ di manutenzione è necessaria. Gli hard disk vanno accesi almeno una volta l’anno (meglio due) per controllare che tutto funzioni e per non far bloccare le parti mobili. In questa occasione è utile fare anche un controllo dell’integrità dei dati, già che ci siamo. Gli SSD dovrebbero star sereni anche se non vengono accesi, ma un controllo l’anno non fa male neanche a loro. I dischi Blu-Ray, infine, vanno tenuti puliti: attenzione soprattutto alla polvere, che può graffiarli.

Aldo Russo

Pubblicato da Aldo Russo

Esperto/Consulente informatico