Ram e smartphone …

Ormai per uno smartphone Android avere almeno 4 gigabyte di RAM sembra essere il “minimo industriale” per avere tra le mani un dispositivo che non si blocchi. Quasi una sorta di discriminante tra uno smartphone low cost e di caratteristiche medio-basse e uno smartphone di fascia medio-alta. Discorso un po’ differente per gli iPhone, che hanno una gestione della RAM differente, ma anche i melafonini si stanno velocemente adattando alla moda dei tempi e montano queste pezzature di memoria di lavoro.

Sul fronte Android i produttori sembrano essere molto meno avari in fatto di RAM: nella seconda parte del 2018, tanto per fare degli esempi, sono arrivati sul mercato dei dispositivi con 10 o addirittura 12 gigabyte di RAM. Una quantità che sarebbe sufficiente per un computer di fascia medio-alta e che, in molti casi, sembra essere eccessiva per un “misero” smartphone.

Di quanta RAM ha effettivamente bisogno uno smartphone? Una domanda a cui non è affatto semplice dare una risposta definitiva.

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Quando si ha a che fare con la memoria smartphone, infatti, sono diversi i fattori da tenere in considerazione. Prima di tutto c’è da valutare l’impatto del sistema operativo utilizzato e della differente gestione della RAM da parte di Android e iOS. Poi, non va sottovalutato l’utilizzo quotidiano dei dispositivi: un utente che usa lo smartphone per lavoro avrà tendenzialmente bisogno di più RAM rispetto a chi lo utilizza per aggiornare i social o scambiare messaggi su WhatsApp con gli amici.

A cosa serve la RAM sugli smartphone

L’analisi di quanta RAM serve sullo smartphone non può che partire da come la memoria smartphone viene “usata” dai vari sistemi operativi e a che cosa serva realmente.

Che cos’è la RAM?:

si tratta di una memoria ad accesso casuale molto veloce e performante all’interno della quale vengono allocati i dati dei processi che la CPU deve elaborare a breve. Può essere, ad esempio, i dati relativi a un’istruzione di un programma in esecuzione; oppure delle informazioni relative al funzionamento stesso del sistema operativo. Quello che cambia tra la RAM del computer e la memoria smartphone (e tra RAM Android e RAM iPhone) sono le modalità di gestione della memoria libera o disponibile.

Nella gestione dello spazio allocabile e quello occupato, Android sfrutta una tattica chiamata garbage collection. Le app hanno così i privilegi di occupare tutta la RAM di cui hanno bisogno, sino a che lo spazio a disposizione non si esaurisce. A questo punto, il sistema operativo interviene e libera la memoria smartphone non più utilizzata o necessaria (garbage, spazzatura, per l’appunto), che diventa così nuovamente utilizzabile per altri applicativi. Dall’altro lato, iOS assegna la memoria smartphone alle varie applicazioni ogni qualvolta queste ne hanno bisogno: ciò vuol dire che la memoria dell’iPhone tende a restare più libera, richiedendo così un minor quantitativo di RAM a bordo.

RAM e prestazioni

Dalla descrizione appena fatta si può intuire che, in particolare su Android, una maggior quantità di RAM consente ai dispositivi di avere performance migliori. Più memoria di lavoro, infatti, corrisponde a un numero maggiore di app in esecuzione nello stesso momento. Dunque, la memoria smartphone influisce direttamente sulle prestazioni del proprio dispositivo, soprattutto se siamo soliti utilizzare due o più app contemporaneamente sul telefonino.

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Il giusto equilibrio

Attenzione, però, a non esagerare con la RAM. La memoria smartphone, per essere utilizzata, deve essere sempre e costantemente alimentata, onde evitare di perdere i dati che sono contenuti al suo interno. Ciò vuol dire che, al crescere del numero delle celle di memoria occupate, aumenteranno anche i consumi della batteria. Insomma, avere sin troppa RAM a disposizione potrebbe essere anche deleterio: se da un lato miglioreranno le prestazioni del dispositivo, dall’altro bisognerà fare i conti con una batteria che potrebbe anche scaricarsi più in fretta, lasciandoci così a metà giornata con il telefonino scarico o quasi.

Fondamentale, dunque, trovare un giusto equilibrio tra prestazioni dello smartphone e la sua autonomia. Nel caso in cui il dispositivo che stiamo per comprare abbia 8, 10 o 12 gigabyte di RAM ma non monti una batteria con una capienza di almeno 3.400 mAh (meglio ancora se tendente verso i 4.000 mAh) potremmo anche rimpiangere l’autonomia del nostro vecchio telefonino.

Quanta RAM ha bisogno uno smartphone?

La risposta a questa domanda varia a seconda della piattaforma operativa che si utilizza. Come abbiamo visto, le differenti tattiche di gestione impongono agli utenti scelte differenti. A dir la verità, però, nel caso degli iPhone le opzioni sono molto limitate: trattandosi di un sistema operativo proprietario e chiuso, sviluppato appositamente per una sola tipologia di smartphone, è la stessa Apple a decidere per voi quale sia la quantità di RAM che potrà/dovrà servirvi se utilizzate i suoi prodotti.

Molto più variegata la situazione in casa Android: la frammentazione tipica del sistema operativo del robottino verde, infatti, offre all’utente decine e decine di varie opzioni tra cui scegliere.

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In questo caso, però, tutto dipende da ciò che dovete fare con lo smartphone. Se avete intenzione di utilizzare app pesanti e videogiochi Android, dovrete cercare un telefonino con almeno 4 gigabyte di memoria RAM (meglio ancora se 6 gigabyte); se, invece, dovete solo controllare la posta, aggiornare i social e scambiare qualche messaggio, allora potrete “accontentarvi” anche di dispositivi con un quantitativo inferiore di memoria smartphone.

Per verificare come è cambiata la RAM negli smartphone durante gli anni è possibile visionare l’articolo di tuttoandroid.net

Aldo Russo

Pubblicato da Aldo Russo

Esperto/Consulente informatico