Come cambiare DNS e perché cambiarli

DNS è l’acronimo inglese di Domain Name System e consente in breve di convertire le richieste di URL nell’indirizzo IP dei server relativi ai siti Internet corrispondenti. Dunque è un sistema al quale si ricorre in modo semplice e trasparente ogni volta che si digita la sequenza di caratteri che identifica univocamente una risorsa web, come ad esempio un video, un’immagine, un documento od una pagina generica. La navigazione Internet prevede dunque necessariamente il ricorso a questa mediazione, al fine di facilitare la traduzione degli indirizzi digitati nelle coordinate numeriche complesse che individuano fisicamente i siti medesimi. Per poter operare coerentemente è pertanto indispensabile affidarsi ai server DNS, i quali devono svolgere tale compito precipuo. Occorre di conseguenza verificare di aver configurato correttamente il proprio computer. I provider Internet solitamente si affidano a DNS dedicati, ma vi è anche la possibilità di ricorrere a DNS pubblici, i quali possono alle volte risultare più efficienti e reattivi.

Cambiare DNS in Windows

Per cambiare DNS in Windows è prima di tutto necessario accedere alle opzioni di configurazione della scheda di rete.  In generale si può passare dal “pannello di controllo” per quanto riguarda Windows 7 o dalle “impostazioni” se si sta utilizzando Windows 8/10.

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In realtà il pannello di controllo in stile Windows 7, nonostante sia nascosto, è richiamabile anche in Windows 8/10 mediante il campo di ricerca. Nel pannello di controllo stesso va quindi selezionato il centro connessioni di rete e condivisione, dove si può poi cliccare la voce “Modifica impostazioni scheda”.

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Nella schermata seguente va quindi selezionata con il tasto destro del mouse la connessione di rete attiva, scegliendo poi la voce “Proprietà” nel menu contestuale.

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Nel pannello che si apre va cliccata due volte la voce “Protocollo Internet versione 4 (TCP/IPv4)” e nel nuovo pannello va attivata la casella “Utilizza i seguenti indirizzi server DNS”.

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Per provare si possono ad esempio inserire i valori DNS di Google, usando “8.8.8.8” come server preferito e “8.8.4.4” quale server secondario. Non resta infine che confermare l’operazione con il tasto “OK”.

Per tornare alla finestra impostazioni di Windows 8/10, in essa va selezionata la voce “Rete e Internet”, seguita da quella “Ethernet”. Va quindi selezionata la voce “Modifica opzioni scheda” per aprire così la schermata di connessioni di rete già vista in precedenza. Si può perciò cliccare la connessione di rete attiva con il tasto destro del mouse e selezionare la voce “Proprietà”, proseguendo poi come nel caso precedente. Un modo più diretto per procedere è quello di cliccare con il tasto destro del mouse l’icona delle connessioni di rete disposta nel system tray e selezionare “Apri centro connessioni rete e condivisione”.

Perchè cambiare i DNS

Ci sono molte ragioni possibili:

  • La stragrande maggioranza degli utenti naviga utilizzando i DNS forniti automaticamente dai vari provider di connessione internet (Telecom, Tiscali, Fastweb etc.). Specialmente nelle ore di maggior traffico milioni di utenti digitano milioni e milioni di indirizzi internet caricando considerevolmente i server DNS che devono ‘convertire’ tutto questo nei vari indirizzi IP. Tutto questo continuo lavoro può portare a temporanei, in genere leggeri, rallentamenti.
  • La protezione contro certi reindirizzamenti pubblicitari operati da alcuni provider attraverso i cosiddetti DNS promozionali o anche contro tentativi di pishing.
  • La possibilità di evitare contenuti indesiderati o non adatti ai minori. Alcuni servizi specializzati, come quello fornito da OPEN DNS, offrono la possibilità di bloccare siti dal contenuto indesiderato. OPEN DNS, opportunamente configurato, sostituisce i DNS forniti automaticamente dal nostro provider con i propri ed è in grado di intercettare le connessioni ai siti Internet indesiderati impedendone la visualizzazione.
  • La necessità di evitare i blocchi alla rete imposti da alcuni paesi che, attraverso i DNS dei provider nazionali, possono limitare o persino inibire l’utilizzo di certi siti da parte degli utenti. In questo ultimo caso i blocchi sono solitamente spacciati come misure a tutela del consumatore ma in realtà si tratta spesso di provvedimenti protezionistici volti a tutelare gli interessi di pochi.

Nel Marzo del 2014 il premier conservatore turco Recep Tayyp Erdogan ha disposto il temporaneo blocco di twitter, ufficialmente per motivi di sicurezza nazionale. Naturalmente questo ha scatenato un’ondata di reazioni internazionali ma non solo: la rete ha trovato da sola la soluzione per aggirare questo blocco, proprio tramite i DNS. Sui muri di Istanbul ad esempio, come potete vedere qui, sono apparsi graffiti per spiegare come cambiare i DNS del proprio computer o router. In questo modo oppositori e semplici utenti hanno potuto continuare ad esprimersi liberamente attraverso il popolare social network.

Ci sono stati, e ci sono, casi simili, di siti bloccati, pur in un contesto totalmente diverso, anche in Italia.

Aldo Russo

Pubblicato da Aldo Russo

Esperto/Consulente informatico