Sigle e acronimi dell’Informatica e…

Conosci la differenza tra una CPU e una GPU? Cambia solo una consonante, ma se devi scegliere il tuo prossimo smartphone o PC dovresti saperle distinguere per spendere bene i tuoi soldi. E che dire della differenza tra RAM e ROM? Cambia una vocale, ma è la vocale che renderà più veloce o più lento il tuo cellulare. Per questo ho scelto alcuni acronimi dell’elettronica che ti può essere utile conoscere.

CPU

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Comunemente detto “microprocessore”, la CPU è il cuore di ogni dispositivo elettronico: è il chip principale che calcola miliardi di operazioni al secondo per fare funzionare PC, notebook, smartphone e tablet. La sua velocità, o meglio la sua frequenza, si misura in Ghz (GigaHertz) ma non vuol dire che una CPU con più Ghz sia più veloce di una con meno: è molto frequente che una particolare CPU con una frequenza inferiore a quella dei concorrenti sia in realtà più veloce, grazie a una architettura interna più efficiente che le permette di eseguire, a parità di Ghz o persino con una frequenza inferiore, più operazioni al secondo rispetto a un’altra CPU.


GPU

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Una GPU è in pratica una CPU dedicata esclusivamente alle operazioni grafiche: non si occupa di eseguire le operazioni di calcolo generiche ma solo di quelle espressamente legate a riprodurre a schermo le informazioni. Nei computer fissi o portatili la GPU è integrata nella scheda video e dispone quasi sempre di una memoria RAM dedicata (chiamata VRAM, Video RAM).

Anche per le GPU vale il discorso fatto sulla frequenza: non sempre più Ghz è meglio. Inoltre, per alcune applicazioni, la potenza della GPU è anche più importante di quella della CPU. Se stai cercando un PC o un notebook per impegnative sessioni di gioco, ad esempio, potrebbe essere meglio comprarne uno con una CPU leggermente meno potente ma con una GPU più performante.


RAM

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Random Access Memory: è la memoria su cui vengono caricati tutti i dati su cui la CPU sta lavorando. In questo caso vale la regola “più ce n’è e meglio è” perché è il tipo di memoria più veloce con cui il processore può lavorare e, di conseguenza, se un PC o uno smartphone ha poca RAM sarà costretto a svuotarla per poter lavorare su nuove informazioni, mentre se ne ha molta potrà lavorare contemporaneamente su più operazioni o su file più grandi.


ROM

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Sta per Read Only Memory: è una memoria a sola scrittura ma questa sigla nel tempo si è molto “allargata” fino a comprendere (non sempre in senso corretto) anche le cosiddette “Flash ROM” cioè le memorie che possono essere riscritte infinite volte anche se a velocità molto inferiori alla RAM. Ad esempio, negli smartphone moderni, la Read Only Memory è quella parte della memoria dove viene ospitato il sistema operativo e che bisogna “flashare” per installare una “Read Only Memory modded”.


VRAM

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Cioè Video-RAM: è la RAM integrata nelle schede video, usata dalle GPU. Quindi avere molta VRAM di solito permette alla GPU di lavorare al massimo delle sue possibilità. Esattamente come per la RAM, anche in questo caso più ce n’è e meglio è e questo componente, quindi, è essenziale quando si sceglie un dispositivo o un computer per i videogames.


UHD (4K e 8K)

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Sta per Ultra High Definition. È lo standard successivo all’HD per definire la risoluzione di uno schermo: se l’HD si ferma a 1920×1080 pixel di risoluzione, l’UHD a 4K arriva fino a 3840×2160 pixel e l’8K a 7680×4320 pixel. Più pixel uno schermo riesce a disegnare, più dettagliata sarà l’immagine e più precise saranno le sfumature di colore riprodotte.


PPI

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Pixel per Inch, cioè pixel per pollice. È la misura di quanti pixel contiene uno schermo per ogni pollice quadrato. In pratica è la densità del display. Insieme alla risoluzione è uno dei parametri per valutare la qualità di uno schermo: a parità di dimensioni (misurate in pollici), uno schermo con risoluzione maggiore avrà anche una densità Pixel per Inch maggiore perché ci saranno più pixel nello stesso spazio.


OLED

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Organic Light Emitting Diode, cioè LED organico. E’ una tecnologia per gli schermi di PC, notebook e smartphone in cui ogni singolo pixel dello schermo emette luce. Questo permette di costruire schermi molto più luminosi, sottili e persino flessibili.


HDR

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High Dynamic Range: è una tecnologia fotografica che permette di migliorare la qualità delle fotografie digitali, evitando ad esempio che l’immagine sia sottoesposta o sovraesposta. Le foto High Dynamic Range di solito hanno colori molto ricchi e saturi e luci ben bilanciate. Per ottenere questi risultati la fotocamera High Dynamic Range scatta più foto contemporaneamente e poi le miscela in una sola, ricca di dettagli. Utilissimo, ad esempio, per fotografare panorami e tramonti.


MP

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Megapixel: è l’unità di misura della risoluzione delle fotocamere digitali, comprese quelle degli smartphone, ed equivale a 1 milione di pixel. Quindi una fotocamera da 10 megapixel produrrà immagini che contengono al loro interno circa 10 milioni di pixel. Più pixel, più risoluzione e, quindi, più dettagli che possono essere catturati da una fotocamera. Anche in questo caso, però, altri fattori come la qualità delle lenti e l’obbiettivo possono portare a foto di qualità superiore anche con meno megapixel.


FPS

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Frames per Second: fotogrammi al secondo. Indica quanti fotogrammi può catturare ogni secondo una videocamera. Ma anche quanti fotogrammi riproduce un dispositivo. Per l’occhio umano 30 FPS sono più che sufficienti per avere l’impressione del movimento fluido e senza scatti o sfarfallio. Le moderne videocamere e fotocamere degli smartphone arrivano anche a 60 FPS ma, attenzione: un video a 60 fotogrammi al secondo occupa il doppio della memoria di un video da 30 FPS.


HDD/SDD

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Rispettivamente: Hard Disk Drive e Solid Disk Drive. Il primo è l’Hard Disk, il disco fisso classico, tecnologia ormai vecchia di oltre 50 anni ma che ancora resiste. È costituito da una serie di piatti magnetici su cui una testina spostata da un braccetto meccanico scrive e legge i dati. Non è molto veloce e ha il problema che, con il tempo, diventa poco affidabile a causa dell’usura delle parti meccaniche.

Il Solid Disk Drive, o disco a stato solido, ha la stessa funzione di immagazzinare i nostri dati ma ha una tecnologia molto più moderna (e costosa): invece di avere i dischi ha dei chip di memoria, molto (ma molto) più veloci nelle letture e scritture dei dati. Oltre al costo, l’SDD ha al momento lo svantaggio di avere capacità inferiore rispetto a un HDD: poche centinaia di GB, contro le migliaia. Ma le prestazioni ripagano la spesa e la minore capacità: sostituire l’HDD di un vecchio computer con un nuovo SDD può regalargli molti anni di vita.


NFC

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Near Field Communications: è un protocollo di comunicazione senza fili tra due dispositivi compatibili, ad una distanza massima di pochi centimetri. I due utilizzi più frequenti dell’NFC sono la condivisione di documenti, foto e immagini tra due smartphone e i pagamenti tramite le applicazioni Apple Pay, Samsung Pay, Google Pay o Vodafone Pay. Per eseguire pagamenti tramite NFC è necessario avvicinare lo smartphone con NFC su cui sono state registrate le nostre carte di credito o di debito ad un terminale di pagamento (simile al classico POS, ma dotato di chip NFC).


NAS

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NAS sta per Network Attached Storage, letteralmente archiviazione collegata alla rete. Infatti, tramite un router o una rete creata proprio dal NAS, è possibile per tutti i dispositivi collegati accedere ai dati memorizzati negli hard disk.
Un NAS è un particolare dispositivo che permette di memorizzare e condividere dati attraverso una rete Wi-Fi o cablata con altri dispositivi, come computer e smartphone. Ciò, perché al suo interno contiene una o più unità di hard disk.
In pratica, un NAS è simile ad un computer che ha delle componenti specifiche e un sistema operativo (solitamente basato su Linux) che gli permettono di svolgere delle funzioni specifiche. Principalmente, consentono di archiviare e condividere i dati in modo ottimizzato.

Aldo Russo

Pubblicato da Aldo Russo

Esperto/Consulente informatico